“La nostra posizione è basata su ciò che abbiamo firmato a Minsk. Aderiremo alle disposizioni del documento – ha dichiarato Denis Pushilin, uno dei negoziatori dei separatisti”. “Se l’accordo non verrà rispettato reagiremo di conseguenza”.
Gli accordi di Minsk di giovedì scorso prevedono una riforma costituzionale entro la fine del 2015 per concedere un’ampia decentramento ad alcuni distretti delle regioni di Donetsk e Lugansk, quelli controllati dai separatisti.
I separatisti non spareranno sulle truppe ucraine bloccate a Debaltsevo ma non le lasceranno uscire.
Nel frattempo l’agenzia finanziaria americanaFitch ha abbassato il rating del credito sovrano ucraino da CCC a CC, ponendola ad unpasso dal default. Tutto questo nonostante il piano di aiuti finanziari annunciato giovedì scorso dal Fmi a favore di Kiev.
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