ROMA. 27 APR. La Cassazione in un verdetto, emesso dalla Sesta sezione penale, affronta, per la prima volta, la responsabilità civile dei magistrati, riguardo, in questo caso, il ricorso di un avvocato sotto processo a Pordenone che aveva chiesto la ricusazione di un giudice nei confronti del quale aveva iniziato l’azione risarcitoria per colpa professionale.
La Cassazione ha ritenuto che “l’azione di risarcimento dei danni non costituisce di per sé ragione idonea e sufficiente ad imporre la sostituzione del singolo magistrato”.
Due i risultati. In primis viene escluso che il magistrato nei confronti del quale un imputato avanzi una domanda risarcitoria possa mai essere considerato “un debitore”, in quanto la richiesta non è diretta al magistrato ma avviene nei confronti dello Stato.
In secondo luogo viene esclusa la ricusazione del magistrato la cui condotta professionale sia stato oggetto di una domanda di risarcimento.
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