Lo avevano promesso e così l’hanno fatto. Dapprima, intorno alle 7, il gruppo dei portuali era composto da qualche decina persone poi ha raggiunto quota 500 circa.
Il lavoratori del porto di Ravenna in risposta all’azione di Trieste avevano indetto un presidio.
Il gruppo dei lavoratori del porto di Ravenna, con il supporto dei lavoratori di Enichem, Eni- Versalis, Marcegaglia, Unieuro, Dock cereali porto, Vigili del fuoco, Teorema e Coop e Libera Scelta Emilia Romagna hanno dapprima rallentato gli accessi app orto, poi si è diviso in due gruppi bloccando un varco e causando ulteriori rallentamenti.
“In risposta all’azione di Trieste – si legge in una nota dei lavoratori del porto di Ravenna – contro il vergognoso e anticostituzionale certificato verde, anche il porto di Ravenna vuole essere fulcro di attività di resistenza alla deriva antidemocratica in cui si trova il paese.
Intendiamo con questa azione dare il nostro contributo territoriale ad un’azione nazionale che vede nei porti i punti di aggregazione, ma che raccoglie il malessere di tutte le categorie di lavoratori, dai sanitari agli insegnanti passando per ogni attività privata, stanchi di ricatti e imposizioni.”