MILANO. 22 FEB. A 81 anni, dopo 8 anni di dialisi è morto ieri pomeriggio al policlinico di Milano il più grande regista italiano, nonché uno dei nomi più celebri del teatro europeo contemporaneo, Luca Ronconi.
E’ stato il maestro di generazioni di attori, l’artefice dei più bei spettacoli visti in questi 40 anni, dall’Orlando Furioso del ’69 a Gli ultimi giorni dell’umanità, da Lolita fino all’ultimo, Lehman Trilogy, in scena in questi giorni al Piccolo Teatro. A concludere la sua vita una polmonite presa giorni fa che si è andata poi a complicare tanto da far subito capire che la situazione di salute del regista si era aggravata irrimediabilmente.
Ronconi era nato a Susa in Tunisia nel 1933. Tornato a Roma, si era diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica nel 1953. Il teatro era stata la sua passione fin da bambino, e sul palcoscenico aveva trovato la sua casa, il luogo in cui riusciva ad esprimersi, ad aprire il suo mondo segreto, riservato, poco propenso alle esibizioni. Aveva esordito come attore in Tre quarti di luna di Luigi Squarzina, accanto a Vittorio Gassman. Inizia a lavorare come regista nel 1963, con la compagnia di Corrado Pani e Gianmaria Volonté. Ma il suo primo capolavoro nel 1969 è l’Orlando furioso di Ariosto, nella versione di Edoardo Sanguineti: uno spettacolo immaginifico per chi lo vide, con gli attori che recitavano in contemporanea in spazi diversi spostandosi su enormi oggetti e carrelli scenici. Cose d’avanguardia se ne erano viste in teatro in quegli anni, ma quello spettacolo era una cosa completamente nuova. Un successo mondiale che da subito lo proietta nell’empireo dei grandi registi europei, lui poco più che trentenne accanto a grandi come Strehler e Stein. Ronconi è stato anche uno dei più bravi e amati registi di lirica, uno sui tutti Il viaggio a Reims dell’edizione scaligera con Claudio Abbado o il Guglielmo Tell scaligero con Riccardo Muti e proprio in questi giorni sarebbe dovuto venire a Roma, per la prima volta impegnato all’Opera, per una Lucia di Lammermoor.
Il teatro italiano sentirà enormemente la sua mancanza perchè con Ronconi (che fra pochi giorni, l’8 marzo avrebbe compiuto 82 anni), se n’è andato un grande maestro della sperimentazione, un “rivoluzionario” del teatro , l’artista delle più acute riflessioni sulle variegate possibilità del linguaggio drammaturgico contemporaneo.
FRANCESCA CAMPONERO
Leggi l’articolo originale: MORTO IL GRANDE REGISTA LUCA RONCONI