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LA COLLABORAZIONE TRA MARITO A DOMICILIO E IBARTER

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marito a domicilioCUNEO. 9 MAR. Marito a Domicilio, network di veri e propri esperti nelle riparazioni, impiantistica ed edilizia, l’azienda è in continua espansione e lo scorso anno ha incrementato il fatturato scambiando prodotti e servizi sulla piattaforma online iBarter.

Cosa succede quando due reti vengono a contatto? Si crea un effetto moltiplicatore che fa crescere le aziende. È l’esperienza di Marito a Domicilio (maritoadomicilio.it), network piemontese con sede a Moretta in provincia di Cuneo, con la piattaforma multimediale per lo scambio online iBarter.

In tre anni Marito a Domicilio ha registrato una crescita a doppia cifra del fatturato con un volume di scambi che solamente nel 2014 ha superato il valore dei 100mila euro.

«Il baratto moderno ha rappresentato e sta rappresentando una buona opportunità di crescita anche per una realtà come la nostra che si muove prevalentemente su interventi di piccola entità, ma che risultano spesso agli occhi dei clienti come problemi insormontabili», osserva Dario Gancia, titolare e fondatore di Marito a Domicilio società nata per soddisfare tutte le esigenze sia delle aziende sia dei privati proponendosi come unico punto di riferimento per varie tipologie di lavoro.

«Ci occupiamo di tutti i lavori, dalla carpenteria alla muratura, dalla tinteggiatura alla falegnameria passando dall’accompagnamento alla potatura a lavori idraulici ed elettrici», spiega Gancia. «Siamo partiti dalla classica riparazione di una tapparella e siamo arrivati alla costruzione di edifici. Marito a Domicilio ha una rete, con aziende affiliati e professionisti, che ci permette di operare in tutta Italia garantendo una buona copertura del territorio, grandi città comprese, e facendo mediamente 200 interventi ogni mese».

 

Marito a Domicilio ha proposto i servizi scambiandoli con materiale di consumo e per l’edilizia. «In tre anni, con questo meccanismo di scambio il fatturato è cresciuto di oltre il 10%. I volumi di scambio solamente l’anno scorso hanno superato i 100mila iBcredits». Non certo ultimi, «operando con i crediti si è certi di essere pagati. E si hanno anche certificazioni sui fornitori e sui clienti».

Come funziona il circuito iBarter? Per ciascuna azienda che aderisce al sistema iBarter viene aperto un conto in crediti (iBcredit), come fosse un classico conto corrente bancario. Ogni azienda ottiene un fido commerciale, ovvero una disponibilità ad andare in negativo sul proprio conto in crediti per acquistare ancor prima di aver venduto i propri prodotti o servizi. «Ciascuna azienda propone i propri prodotti o servizi mettendosi in contatto con altre aziende e presentando direttamente proposte. Gli scambi non sono contestuali ma operano attraverso un meccanismo di crediti acquisiti/ceduti, ovvero si utilizza l’iBcredit, una moneta complementare che per semplicità è stata equiparata all’euro: 1 iBcredit = 1 euro», spiega Marco Gschwentner, area sviluppo iBarter e tra i fondatori del circuito. «Alla conclusione dell’operazione di scambio, che sia cessione di merci/servizi o acquisizioni, gli iBcredits vengono accreditati o addebitati sul proprio conto». Al momento dell’iscrizione, viene chiesta una fee di ingresso.

Internet:

www.maritoadomicilio.it

www.ibarter.com

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