Dopo lunghe battaglie, boicottaggi e rinvii, si accorciano i tempi per chi vorrà sciogliere il proprio matrimonio.
Così oggi, dopo il voto alla Camera nel quale si è registrato un forte consenso con 398 sì, 28 no e 6 astenuti, anche l’Italia avrà il suo divorzio breve.
A favore hanno votato Pd, Sel, M5s, Scelta civica, Psi e Alternativa libera. Forza italia e Area popolare hanno dichiarato il loro sì lasciando, però, anche libertà di coscienza; la Lega Nord ha lasciato libertà di coscienza.
Non saranno così più necessari 3 anni per divorziarsi, come era stato previsto dalla riforma della legge Fortuna-Baslini, bensì solo 6 mesi, nel caso di separazione consensuale anche con la presenza di figli minori.
Se si deciderà di ricorrere al giudice, invece, sarà necessario un anno.
Cambiamenti anchesul fronte patrimoniale con la comunione dei beni che potrà essere sciolta nello stesso momento in cui si sottoscrive la separazione.
La riforma potrà incidere sulle cause di separazione in corso, concedendo tempi più brevi a chi aspetta il divorzio.
Le reazioni politiche sono state in linea di massima positive.
Barbara Pollastrini del Pd, ex ministro per le Pari opportunità: “Il Parlamento ha saputo agire nell’interesse di un’Italia più umana e saggia. Che sia di auspicio per altri traguardi nei diritti civili”.
Per Elena Centemero di Forza Italia, già firmataria di una proposta di legge sul divorzio breve ha commentato: “il via libera è un traguardo di civiltà: il testo concilia la difesa della famiglia e il rispetto per la sofferenza di chi,ha diritto a poter iniziare una nuova vita”.
Dorina Bianchi di Ncd-Udc ha sottolineato come, prima di tale decisione, ci sia stata una lunga riflessione: “Diciamo sì con la consapevolezza che introdurre il divorzio breve non prescinde dal ruolo fondamentale di sostegno che lo stato deve avere nei confronti della famiglia”.
Contraria, Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia: “Voto contro il ddl sul divorzio breve: no al matrimonio usa e getta soprattutto in presenza di figli. I bambini non sono un dettaglio: vanno tutelati sempre”.
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