La nuova regolamentazione, obbligatoria, si applicherà anche alle donne che con il loro consenso si sono sottoposte a questa procedura per motivi cosmetici ed estetici, o perché ritengono così di aumentare e migliorare la loro vita sessuale. Le mutilazioni genitali sono una procedura non medica che intenzionalmente modifica l’aspetto degli organi genitali femminili, causando anche lesioni.
Il piercing e le incisioni sono classificati come “procedure dannose” e rientrano tra le mutilazioni genitali delle linee guida dell’Oms pubblicate l’anno scorso. Nel mondo oltre 130 milioni di donne e ragazze hanno sofferto e subito mutilazioni genitali e nel Regno Unito sono in aumento le donne trattate negli ultimi mesi nei servizi sanitari a causa delle mutilazioni genitali.
Dall’esplosione della moda che imperversa da anni per tattoo e piercing al fenomeno contrario di una sorta di pentitismo di coloro che non riescono più a sopportarli per ragioni strettamente personali o di salute o che per esigenze professionali pensano di fare un passo indietro.Sono infatti sempre più coloro che fanno dietrofront – come sostengono gli specialisti dermatologi del settore – in controtendenza all’euforia dei piercing che tuttora coinvolge giovani anche se l’età non è mai apparsa come un limite.
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