FIRENZE. 16 MAR. Nell’ inchiesta dei Ros sulle Grandi Opere che vede 4 arrestati fra cui il superdirigente del Ministero dei Lavori Pubblici (ora consulente esterno) Ercole Incalza, Stefano Perotti e Francesco Cavallo, e Sandro Pacella, collaboratore di Incalza e 50 indagati, saltano fuori nuovi particolari.
Agli indagati, tra cui ci sarebbero anche dei politici, vengono contestati diversi reati.
Fra gli indagati spunta anche il nome di Antonio Acerbo, l’ex manager di Expo già arrestato lo scorso ottobre nel filone d’inchiesta milanese sulla cupola degli appalti edaccusato di turbativa d’asta per aver pilotato la gara per il Palazzo Italia.
“Stefano Perotti – scrive il gip di Firenze nell’ordinanza di custodia cautelare per i quattro arrestati nell’inchiesta sui grandi appalti – ha procurato degli incarichi di lavoro a Luca Lupi”, figlio del ministro Maurizio Lupi.
Secondo il ministro delle infrastrutture, Maurizio Lupi, Ercole Incalza, uno degli arrestati nell’inchiesta a Firenze, “era ed è una delle figure tecniche più autorevoli che il nostro Paese abbia mai avuto”.
Immediata la risposta del ministro Lupi: “Non ho mai chiesto all’ingegner Perotti né a chicchessia di far lavorare mio figlio. Non è nel mio costume e sarebbe un comportamento che riterrei profondamente sbagliato. Mio figlio Luca si è laureato al Politecnico di Milano nel dicembre 2013 con 110 e lode dopo un periodo di sei mesi presso lo studio americano SOM (Skidmore Owings and Merrill LLP) di San Francisco, dove era stato inviato dal suo professore per la tesi e da allora lavora negli Usa”.
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