BALTIMORA. 28 APR. La città di Baltimora è diventata come Ferguson. Qui esplode la rabbia della comunità afroamericana contro i metodi violenti della polizia. In pratica contro i metodi che avrebbero portato all’uccisione dell’ennesimo ragazzo di colore, Freddie Gray, morto dopo l’arresto, con la spina dorsale spezzata.
E proprio durante il giorno del funerale di Freddie, dopo le preghiere di migliaia di persone, è arrivata la rabbia e la protesta con i manifestanti in rivolta.
Auto civili e mezzi della polizia sono stati dati alle fiamme, fuoco appiccato ai negozi, vetrine spaccate, un enorme incendio appiccato a un edificio in costruzione, più di un centro commerciale preso d’assalto e saccheggiato ed un lancio di pietre e bottiglie contro la polizia con feriti e contusi da entrambe le parti.
Scene di guerriglia urbana che hanno portato a decine di arresti con alcune zone della città al di fuori di ogni controllo.
E dalla Casa Bianca, dal ministro della Giustizia Loretta Lynch, afroamericana, ha chiamato il sindaco di Baltimora Stephanie Rawlings Blake, anch’essa afroamericana, per annunciare una settimana di coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino. Nel frattempo 5.000 uomini della Guardia nazionale giungono in città per ristabilire l’ordine, quasi in una situazione da legge marziale. (nelle foto: un momento della rivolta di Baltimora, i funerali di Freddie Grey e un servizio de La 7)
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