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FIUME ENTELLA. INTERROGAZIONE DELL’EURODEPUTATO ANDREA ZANONI

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fiume_entella_oasiBRUXELLES. 23 SET. “La Commissione europea verifichi i probabili problemi di sicurezza idrogeologica e di peggioramento ambientale e paesaggistico che comporterebbe la realizzazione del progetto di colmata nella foce del fiume Entella in Liguria”.

Lo chiede con un’interrogazione parlamentare Andrea Zanoni, eurodeputato ALDE e membro della commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo. “Il presunto progetto di messa in sicurezza comporterebbe in realtà un pericoloso innalzamento del livello delle acque, un’artificializzazione del corso d’acqua nonché uno sfregio alla circostante zona classificata come Sito d’Importanza Comunitaria SIC”.

Sotto accusa i progetti presentati dalle amministrazioni della Regione Liguria, della ex Provincia di Genova e dei Comuni di Lavagna, Chiavari, Cogorno, Carasco e Sestri Levante, che prevedono un’area di colmata nella foce del fiume per l’installazione di un impianto di depurazione delle acque fognarie dei distinti bacini imbriferi di Lavagna, Sestri Levante e rispettivi entroterra.

“Secondo la stessa Iren, la società incaricata dell’esecuzione del progetto, questi lavori causerebbero un innalzamento del livello delle acque di circa 20 centimetri al quale le amministrazioni prevedono di porre rimedio con nuove arginature sulle rive del fiume, volte anche ad un nuovo sviluppo di strade – spiega Zanoni – Al riguardo manca uno studio puntuale sullo stato del bacino imbrifero del fiume Entella. Il risultato non sarebbe altro che la completa artificializzazione del fiume, costretto così in una sorta di imbuto insieme ai suoi affluenti”.
Secondo l’eurodeputato, come si legge nell’interrogazione, “l’intervento progettato non terrebbe nemmeno conto del fatto che la zona è un SIC (IT 1332717) e che la canalizzazione del fiume danneggerebbe la naturalità delle sponde nonché l’oasi faunistica, contraddicendo di fatto gli impegni assunti dalla Regione Liguria di fronte all’UE in materia di protezione della biodiversità con l’istituzione della Rete Natura 2000”. “Un simile intervento si porrebbe in contrasto con i principi stabiliti dalla direttiva 2000/60/CE sulla tutela dei corpi idrici. Il quadro è aggravato dal fatto che la Regione Liguria ha adottato il regolamento n. 3 del 14.7.2011 che introduce deroghe alle norme che contemplano il divieto di copertura e di edificazione in prossimità degli argini”.

“Per questo motivo, visto il sospetto di violazioni della normativa comunitaria e il potenziale rischio per cittadini e ambiente circostante, ho ritenuto opportuno sollecitare la Commissione europea ad intervenire”, conclude Zanoni.

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