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Emilia Romagna: 14 miliardi per sanità, impianti e trasporti

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Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna

L’Emilia Romagna è pronta a ripartire grazie a un piano di investimenti di circa 14 miliardi di euro. Il finanziamento si prolunga fino al 2022 e in larga parte con fondi pubblici ai quali si aggiungono cofinanziamenti privati. Per sanità e scuola, mobilità e infrastrutture, ambiente e difesa del territorio sono previsti opere e interventi per quasi 6 miliardi da avviare in questi mesi o comunque entro il 2020.

Le risorse riservate all’ambiente e territorio, sono circa 350 milioni per apertura di cantieri contro il dissesto idrogeologico e la difesa del suolo, 571 milioni per il sistema delle bonifiche in agricoltura, le strutture irrigue e gli interventi per sostenere le aziende agricole nell’emergenza Covid, cui si aggiungono oltre 134 milioni per l’ efficientemente energetico, piste ciclabili, sistemi di mobilità intelligente collegati al trasporto pubblico locale e più di 120 milioni per la rigenerazione urbana (93 milioni) contro il consumo di suolo e le aree interne (27 milioni). In totale il finanziamento è di un miliardo e 100 milioni di euro.

Per la mobilità delle persone e delle merci 925 milioni sono utili per realizzare infrastrutture da Piacenza a Rimini, indispensabili per snellire e diminuire i volumi di traffico, con un conseguente abbattimento dello smog, e 544 milioni per il trasporto ferroviario e quello pubblico locale (sicurezza treni e linee; rinnovo del parco mezzi, convogli e bus).

Con oltre 2 miliardi e 200 milioni di euro di investimenti la Regione conta inoltre di mettere la parola fine al capitolo ricostruzione post sisma. Un intervento massiccio che toccherà le opere pubbliche con più di mille cantieri aperti per un valore complessivo di 950 milioni di euro.

A questo pacchetto di risorse si aggiungeranno, nel biennio 2021-22 oltre 4 miliardi e 400 milioni di euro destinati alle infrastrutture, tra cui il Passante di Bologna e i nodi di Rastignano e Casalecchio sempre nel bolognese, la Cispadana, le tangenziali di Mirandola (Mo) e Forlì, l’hub portuale di Ravenna e 584 milioni per le ferrovie. Altri 212 milioni di euro saranno impiegati per l’ambiente e la messa in sicurezza del territorio e 41 milioni per lo sviluppo sostenibile delle aree interne.

«L’Emilia-Romagna è pronta, come sempre, a rimboccarsi le maniche e a mettere in campo tutto l’ingegno, la creatività e le grandi professionalità e i saperi che possiede  –  ha sottolineato il presidente della Regione Stefano Bonaccini – .

Una ricostruzione che sarà aperta e partecipata dall’intero sistema socioeconomico regionale, dalle Università e dalla rete della ricerca, dalle associazioni del Terzo settore, dal mondo della scienza e dell’innovazione digitale. Sapendo di poter contare su investimenti pubblici e privati per quasi 14 miliardi di euro a partire da oggi e fino al 2022: risorse per tanti cantieri già pronti a partire nei settori che più hanno bisogno di essere rafforzati e dare così una risposta immediata di ripresa e garantire la tenuta del nostro sostenere il tessuto sociale.» ABov