LONDRA. 30 GIU. Le rivelazioni riguardo il cosiddetto “datagate” proseguono anche dopo le vicende di Edward Snowden, sarebbero, infatti, diversi gli stati, fra cui Italia, Francia, ma anche Germania ed altri paesi che hanno accordi segreti con gli Stati Uniti per il passaggio di dati personali all’ NSA, il National Security Agency.
A renderlo noto è il Guardian per voce di Wayne Madsen, ex luogotenente della Marina americane che ha lavorato per la Nsa dal 1985 e che, secondo il Guardian, ha ricoperto ruoli di intelligence nell’agenzia nei 12 anni successivi.
Madsen evidenzia come “Italia, Francia, Spagna, Germania, Stati Uniti, ma anche altri paesi, hanno accesso al Tat-14, il sistema di telecomunicazioni transatlantico via cavo che consente loro di intercettare un’enorme quantità di dati, quali telefonate, email e consultazioni internet.
“Proprio in base agli accordi in vigore – racconta Madsen in un’intervista pubblicata dal blog PrivacySurgeon.org e ripresa dal Guardian – ogni paese è classificato in base al livello di fiducia ed è obbligato a passare dati, telefonate ed informazioni internet alla Nsa se richiesto. Gli accordi risalgono a dopo la seconda guerra mondiale e quindi prima dell’era internet o di arpanet”.
L’ex 007 racconta di essere uscito allo scoperto in quanto stanco delle “mezze verità” dei politici europei che palesano stuporo ma che, invece, sono rimasti in silenzio sui loro accordi con gli Stati Uniti.
L’ex 007 è critico in modo particolare nei confronti della Germania, che ha accusato la Gran Bretagna di spiare il paese quando anche Berlino ha accordi ben definiti con gli Stati Uniti.
Il PrivacySurgeon http://www.privacysurgeon.org/blog/
The Guardian: http://www.guardian.co.uk/world/2013/jun/30/us-clarification-us-spying-nsa