Durissima la requisitoria della pubblica accusa: la “bravata” del comandante che ordinò l’inchino davanti all’isola del Giglio, provocò 32 morti, era il 13 gennaio 2012. Per Schettino il Pm ha chiesto anche l’arresto per evitare “il pericolo di fuga nelle more del processo”, in quanto “l’imputato dispone di una casa in Svizzera e di molte relazioni all’estero”.
Il pm Navarro, escludendo le attenuanti generiche, ha formulato la richiesta di 26 anni di reclusione cumulando i reati di omicidio e lesioni colposi di cui il reato più grave la morte della bambina Dayana Arlotti, 14 anni; di naufragio colposo, 9 anni; abbandono di incapaci e della nave, 3 anni.
La richiesta di tre mesi di arresto, su cui la procura invita il tribunale a decidere, è invece relativa alle contravvenzioni di omesse e false dichiarazioni all’autorità marittima.
Richieste, tra le pene accessorie, anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e quella dalla professione per 5 anni e 6 mesi.
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