FIRENZE. 12 MAG. Siamo a Firenze, Via del Corso, in pieno centro di un delle città più belle e visitate d’Italia, un poveraccio chiede l’elemosina.
Purtroppo nulla di strano e nulla di non visto, ma quello che turba di più i passanti e che per racimolare qualche monetina il disgraziato utilizza due cani travestiti da clown.
Ed allora viene spontanea una considerazione: essere in condizioni di miseria autorizza a trascinare nella miseria e nell’ umiliazione gli animali?
Forse qualche moneta da parte dei generosi arriva anche senza lo stratagemma di travestire le povere bestie, anzi, viene da pensare che se al tizio non arriva molto è anche per questo utilizzo improprio degli animali.
Oggi gli animalisti guardano di cattivo occhio anche i circensi che a loro avviso utilizzano gli animali come non dovrebbero. E’ naturale per un orso ballare o per delle foche giocare con un pallone? Oppure per un elefante mantenere il suo peso di diverse tonnellate sulle sole zampe posteriori? O per dei felini saltare attraverso un cerchio infuocato, considerato anche il terrore atavico degli animali per questo elemento? Obiettivamente, NO! E quindi considerando tutto ciò quanto fa il malandato di Via del Corso è nulla, ma fa male al cuore lo stesso.
Aiutiamo questo signore e quelli come lui a capire che se si ha bisogno di qualcosa è meglio contare sulle proprie forze senza sfruttare chi ci vuol bene incondizionatamente come i nostri cani.
FRANCESCA CAMPONERO
Leggi l’articolo originale: CANI AL SERVIZIO DELLA MISERIA DEL PADRONE