ROMA. 3 OTT. “In Italia ogni anno aumentano le persone che manifestano l’ epatite C e di questi oltre 10.000 soffrono di patologie epatiche alcune delle quali cancerose che necessitano di cure costose non solo per il singolo cittadino ma anche per il Servizio sanitario nazionale. Allo scopo di rendere tali cure sostenibili urge un piano programmatico contro l’emergenza epatite C”.
A parlare è il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che precisa: “Stiamo parlando di fornire ai pazienti farmaci salvavita, già disponibili in alcuni Paesi europei, che sono in grado di curare e salvare migliaia di pazienti fino a evitare le infauste diagnosi di tumore del fegato. Vorremmo ricordare che i veri risparmi in termini sanitari provengono espressamente dalla prevenzione. Altrettanto – continua Maritato – i pazienti potranno essere trattati più semplicemente e con una probabilità di successo molto elevata affinché nessuno debba più morire per le complicanze dell’epatite C”.
“Detto questo vogliamo affermare che il costo del farmaco va valutato anche in termini di abbattimento dei costi correlati alla malattia, sia diretti che indiretti, compresi i costi sociali. Per questo motivo è auspicabile che ministero della Salute, Aifa e Conferenza delle Regioni condividano la proposta di un piano pluriennale per trattare gradatamente tutti i malati di Epatite C. Fare questo significa impegnarsi a stanziare un budget adeguato dedicato alla patologia che – conclude Maritato – nel medio-lungo periodo sia compensato dai benefici di riduzione dei costi sia diretti, ossia farmaci, ospedalizzazione, specialistica, gestione del paziente, trapianti che indiretti con la perdita di produttività e il decesso prematuro del malato”.
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