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ALLARME DERIVATI PER 8 MILIARDI PER L’ITALIA. IL TESORO: “NESSUN PERICOLO”

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denaro_taglioROMA. 27 GIU. La notizia e il conseguente allarme arriva da un’inchiesta del Financial Times e riguarda i “derivati ristrutturati” che rischiano di costare all’Italia miliardi di euro di perdite.

“I contratti originali – scrive il Financial Times citando un documento del Tesoro, trasmesso alla Corte dei Conti – risalgono alla fine degli anni 1990, e riguardano un periodo precedente o subito successivo all’ingresso dell’Italia nell’euro” con l’operazione che avrebbe consentito all’Italia di entrare nella “zona euro”.

“Mario Draghi, attuale presidente della Bce – prosegue il quotidiano – in quel periodo era direttore generale del Tesoro.

“Il rapporto – mette in evidenza il Financial Times – si riferisce solo alle “transazioni e all’esposizione sul debito nella prima metà del 2012, inclusa la ristrutturazione di otto contratti derivati con banche straniere dal valore nozionale di 31,7 miliardi di euro”.

Sul rapporto del Tesoro è intervenuta anche la Guardia di Finanza – riporta il Financial Times – con perquisizioni lo scorso aprile negli uffici di Via XX Settembre

Immediata la replica del Tesoro che dichiara che: “Non esiste alcun pericolo per i conti dello Stato”; inoltre “è assolutamente priva di ogni fondamento l’ipotesi che la Repubblica Italiana abbia utilizzato i derivati alla fine degli anni Novanta per creare le condizioni richieste per l’entrata nell’euro”.