Concordia, dalla Francia Le Parisien parla di saccheggio

Costa Concordia, dalla Francia Le Parisien parla di saccheggio

Costa Concordia, dalla Francia Le Parisien parla di saccheggio

GENOVA. 4 AGO. E’ ancora forte, e rimarrà per sempre, nella memoria collettiva l’affondamento della Costa Concordia al largo dell’isola del Giglio il 13 Gennaio, 2012, che costò la morte di 32 tra passeggeri e membri dell’equipaggio, su 4200 passeggeri.

Quattro anni e mezzo dopo il suo naufragio, non ci sarà presto più nulla della grande nave da crociera.

La fase finale dello smantellamento del relitto a Genova è iniziata la settimana scorsa.

Dalla Francia però, dal quotidiano francese Le Parisien, arriva un’accusa per la misteriosa scomparsa delle ricchezze dalla Costa Concordia.

I passeggeri della nave incagliata nel 2012 accuserebbero la compagnia crocieristica di mancata restituzione degli oggetti di valore lasciati nelle cassette di sicurezza.

Non mancano, però, le accuse dei passeggeri di quell’ultimo viaggio contro la compagnia crocieristica, ha accusato sabato scorso il quotidiano francese Le Parisien.

In un articolo dal titolo “Pillage à bord du Concordia” (saccheggio a bordo della Concordia), il quotidiano francese spiega come i passeggeri hanno dovuto attendere per ritornare in possesso dei loro effetti personali, l’apertura del processo contro il comandante Schettino, il cui secondo grado si è compiuto la scorsa primavera.

E decine di loro hanno dovuto apprendere l’amara sorpresa che gioielli, contanti o carte di credito, appartenenti a loro, erano scomparsi, sempre secondo Le Parisien.

Altre persone, invece, avrebbero ricevuto pacchetti di oggetti che non appartengono a loro con Costa Crociere che commenta il possibile errore ‘amministrativo’.

Ma la società, sempre secondo Le Parisien, non si sarebbe assunta alcuna responsabilità, sostenendo che durante i due anni nei quali rimase arenata a Giglio, il relitto è stato sotto la responsabilità della magistratura.
Il rappresentante delle vittime francesi ha rivolto, infine, un invito pubblico a Costa per una compensazione economica per la merce mancante.

C’è chi in Italia, ha sollevato la stessa questione, lo “Sportello dei Diritti” che esordisce “Oltre al danno anche la beffa” e precisa “Sarebbe utile, a questo punto che anche la magistratura italiana facesse chiarezza sulla correttezza delle procedure di recupero del relitto e del suo contenuto alla luce delle accuse d’Oltralpe non velate di sciacallaggio che gettano discredito non solo sui soggetti che hanno consentito il recupero ma sull’intero nostro Paese”.

L’articolo originale su Le Parisien: http://www.leparisien.fr/faits-divers/pillage-a-bord-du-concordia-03-09-2016-6090049.php

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